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30-10-2013
L’Abi ha disdettato il Contratto nazionale di lavoro di settore in anticipo di 10 mesi
NOVARA - Presidio, martedì 29 ottobre, in piazza delle Erbe, da parte dei bancari di Novara. Un presidio collegato allo sciopero promosso dai sindacati di categoria per giovedì 31 ottobre. Per questa giornata tutti i sindacati promuovono un corteo a Ravenna, città del presidente Abi, Giovanni Patuelli, e manifestazioni a Roma, Genova, Milano e Padova.
Uno sciopero proclamato contro la disdetta anticipata del contratto collettivo consegnata dall’Abi, «che avrà conseguenze estremamente gravi per la nostra categoria», si legge in un volantino distribuito martedì ai novaresi dai rappresentanti di tutti i sindacati (Dircredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Sinfub, Ugl e Uilca). «Stiamo oggi manifestando in piazza – hanno spiegato i sindacalisti Stefano Morini della Fabi, Roberto Mandolesi della Fiba, Beppe Coscia della Uilca e Angela Porzio e Aldo Sebastiani della Fisac Cgil – per far sapere ai cittadini perché i bancari incrociano le braccia: vogliamo informarli di quanto sta accadendo. Nonostante la richiesta di istituire un tavolo per risolvere la crisi, l’Abi (che rappresenta i banchieri) ha disdettato, il 16 settembre, con 10 mesi di anticipo, il Contratto nazionale di lavoro di settore. Una decisione improvvida, assunta nel momento peggiore della crisi del Paese».
A preoccupare i bancari anche altro. «Vogliono cancellare anche il Fondo di solidarietà, lo strumento più importante usato per gestire le ristrutturazioni. Lo fa, l’Abi, perché ne ritiene eccessivi i costi. La gestione degli esuberi, però, così avrebbe soluzioni più drastiche. I banchieri vogliono licenziare dai 20mila ei 40mila lavoratori, senza ammortizzatori sociali e chiudere gli sportelli, con ovvie conseguenze per i clienti. Protestiamo contro tutto questo».
Monica Curin
Corriere di Novara 30/10/2013