“La politica di ABI è inaccettabile in quanto tutta incentrata sul recupero dei costi a danno dei diritti dei lavoratori”. Questo il messaggio lanciato forte e chiaro da Lando Maria Sileoni, Segretario Generale FABI, a margine dell’incontro che si è svolto oggi pomeriggio in ABI e che ha rivelato ancora sostanziali distanze tra le parti in merito alla trattativa sul rinnovo del Contratto dei 309mila bancari italiani. |
Ad oggi l’ABI non ha l’autorevolezza politica per raggiungere un accordo con il sindacato: non lo vuole, né si adopera per ricercarlo. Il biennio economico a costo zero proposto dalle banche rappresenta l’ennesima provocazione che rispediamo al mittente. L’ABI non è in grado di condividere nessun modello di banca con il sindacato, perché vuole unmodello di funzionamento da realizzare senza la condivisione delle parti sociali”.
Durante l’incontro, l’ABI ha controbattuto punto per punto alle varie richieste dei sindacato contenute nella piattaforma contrattuale, entrando anche nel merito della proposta per un nuovo modello di banca avanzato dalle Organizzazioni Sindacali. A tal proposito si è detta disponibile a rivalutare il modello commerciale, purché questo tenga conto delle diverse realtà aziendali.
Quanto alla piattaforma contrattuale, invece, i banchieri hanno ribadito di non esser disponibili ad alcun aumento economico per almeno un biennio, di non essere più in grado di sostenere i due livelli di contrattazione nazionale e aziendale, di voler individuare, nell’ambito degli attuali inquadramenti, anche questi non più sostenibili, un trattamento diversificato tra funzioni commerciali e amministrative, superando l’assenza di fungibilità delle mansioni, e infine di voler introdurre contratti complementari per le attività non strettamente bancarie, in modo tale da contenerne i costi.
Proposte, queste, distanti anni luce dalle posizioni dei sindacati, che si riaggiorneranno con la controparte il prossimo lunedì 30 giugno.