Roma, 15 marzo 2019. È stata approvata questa mattina dai segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin – Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Giuliano Calcagni, Massimo Masi ed Emilio Contrasto – la piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari. La piattaforma verrà ora sottoposta al vaglio di tutte le strutture sindacali sul territorio e delle assemblee dei lavoratori che partiranno dal prossimo 2 aprile e si concluderanno entro la metà di maggio. |
Quanto all’area contrattuale, i sindacati vogliono mettere la parola fine alle esternalizzazioni e contrastare il dumping contrattuale che arriva da competitor non bancari come i Gafa (Google, Amazon, Facebook, Apple) e il recupero del rapporto fiduciario con i cittadini risparmiatori e le istituzioni. Per quanto riguarda in particolare la rivendicazione salariale, la richiesta di 200 euro è giustificata dai 9,3 miliardi di euro di utili nel 2018 dell’intero settore bancario e dall’aumento della produttività delle lavoratrici e dei lavoratori. La richiesta di un incremento di circa il 6,5% comprende il recupero dell’inflazione al 4,1% fino al 2021, del 2,0% legato alla maggiore produttività e dello 0,4% come riconoscimento dell’impegno dei dipendenti negli ultimi anni. In relazione al diritto alla disconnessione, i sindacati osservano che è necessario garantire la disconnessione dalla rete aziendale (computer portatili, tablet e smartphone), in coerenza con l'orario di lavoro e i tempi di riposo giornaliero e settimanale, le ferie e la malattia.
“È un contratto a forte contenuti sociali perché le banche devono mantenere e migliorare il ruolo di motore economico del Paese, per le famiglie, le imprese e i territori” si legge nella piattaforma. Col nuovo contratto, le organizzazioni sindacali mirano a difendere “l’unico riferimento normativo capace di governare, senza strappi, le ampie trasformazioni che stanno coinvolgendo il settore”.