Parte all’attacco il Segretario Coordinatore della FABI di Novara, Stefano Morini, che imputa ai banchieri il tentativo di ridurre i patti di lavoro ad un confronto sui livelli occupazionali, minacciando licenziamenti collettivi, oppure offrendo aumenti nulli e diminuendo le tutele.
Ma il sindacato, e la FABI in prima fila, ha rigettato quest’impostazione e ha mobilitto la Categoria, prima con lo sciopero del 31 ottobre 2013, poi con quello generale del gennaio 2015, che ha sfondato le linee delle Controparti ed ha portato al rinnovo del CCNL del marzo successivo.
Quel Contratto Nazionale ha sancito il rafforzamento della contrattazione integrativa, ha mantenuto il sistema degli inquadramenti, confermato il Fondo di sostegno al reddito e il Fondo per l’Occupazione.
A dare il colpo di grazia a superate impostazioni nei rapporti sindacali, il 25 novembre 2015 e stato firmato l'accordo sulle agibilità sindacali, che finalmente ha premiato la rappresentatività fra le organizzazioni.
Nel periodo successivo “l’intera FABI è stata impegnata a riconquistare il ruolo primo sindacato del settore creditizio – ha detto Morini - ruolo messo in discussione dalla fusione tra FIBA/CISL e Dircredito”.
E il successo non è mancato, infatti, in meno di un mese la FABI ha riconquistato il primato numerico, a conferma ulteriore del suo ruolo politico trainante nel settore.
Quindi, il Coordinatore della FABI novarese ha elencato la lunga serie di successi inanellati dalla Segreteria Nazionale e dal leader dell’Organizzazione, Lando Maria Sileoni, nella gestione delle note situazioni delle Banche Venete del Monte dei Paschi di Siena delle quattro Banche Carife, CariChieti, Banca Marche ed Etruria, sulle fusioni e concentrazioni bancarie e sul risparmio tradito.
Non si contano gli interventi televisivi del Segretario Generale della FABI e le sue interviste su tutti i media nazionali e financo locali, in un’instancabile titanico - spesso solitario! - sforzo per difendere i bancari, per contrastare la politica dei tagli, per riaffermare la necessità del Fondo esuberi, per rintuzzare le iniziative improvvide della Signora Nouy, Presidente della Vigilanza della BCE, che vuole regole più restrittive per gli NPL, per sfatare lo spauracchio della digitalizzazione, agitato dai banchieri per motivare la cesoia delle loro politiche.
Stefano Morini, quindi, non vuole dimenticare l’accordo sulle politiche (leggi “pressioni) commerciali e cita Sileoni: “è la prima volta che i sindacati condividono le politiche commerciali con le banche, nell’ottica di una tutela della clientela e dei lavoratori bancari. Abbiamo rafforzato i meccanismi aziendali di controllo sulla vendita dei prodotti finanziari, in un clima difficilissimo per il settore, offrendo un quadro di garanzie esigibili a beneficio di lavoratori e clientela”.
Mauro Bossola, Segretario Generale Aggiunto della FABI, nel suo brillante intervento ha attaccato la BCE e la Signora Nouy, per lo strabismo con cui valuta le banche italiane, rispetto a quelle francesi, spagnole e tedesche, tanto per fare degli esempi.
“Due pesi e due misure che nascondono una ben precisa strategia: favorire le fusioni internazionali a discapito delle banche italiane”.
Bossola, dopo la panoramica sul contesto economico internazionale, ha rivolto l’attenzione alla situazione locale.
In primis la vertenza che sta avendo più impatti sulla provincia novarese: l’acquisizione di Veneto Banca da parte di Intesa Sanpaolo, ex Popolare Veneta che ha qui un suo presidio con la Popolare di Intra.
“Vigileremo affinchè le ricollocazioni di attività e di lavoratori tengano conto di quest’area strategica”, assicura Bossola.
Il Segretario Generale Aggiunto ha sottolineato che proprio negli anni della crisi, il sindacato in Italia è stato un baluardo sicuro: “Nel resto del mondo abbiamo assistito a scene di macelleria sociale pura. Non ci sono settori che hanno difeso l’occupazione. Noi, invece, abbiamo messo in sicurezza 50mila persone, con i prepensionamenti volontari, attraverso il nostro Fondo esuberi, e abbiamo anche creato 15mila posti di lavoro stabili”.
Di qui la prova inoppugnabile che un sindacato forte come la FABI, tutela concretamente l’occupazione.
Molte le derive da contrastare nel settore: lavoro interinale, digitalizzazione ed esternalizzazioni.
La battaglia più importante e più difficile sarà quella che riguarderà il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, in scadenza nel 2018, l’architrave su cui si regge la sopravvivenza futura della categoria.
“La vera sfida - rivela Bossola - sarà mantenere una contrattazione collettiva nazionale rilevante, che includa anche altre categorie di lavoratori contigui al settore bancario”.
“In Europa solo un terzo dei lavoratori è coperto da un Contratto Collettivo Nazionale” ricorda il Segretario Generale Aggiunto. “Avere un Contratto Collettivo rappresenta, quindi, una garanzia per tutti”.
E la FABI, come sempre, in questa partita sarà determinante.
Proprio circa la situazione sul territorio, il Segretario Coordinatore di Novara, ha riferito ai Delegati che nella città piemontese si è mantenuto il numero complessivo degli iscritti, nonostante la mancanza di nuove assunzioni stabili, la smobilitazione delle ex sedi centrali della Popolare di Novara, il depotenziamento della Direzione Generale della ex Banca Popolare di Intra, l’alleggerimento degli organici nella rete commerciale e i massicci ricorsi a pensionamenti incentivati e a Fondi di solidarietà.
Ai lavori hanno presenziato anche i Segretari Nazionali Giuseppe Milazzo e Giuliano Xausa, a testimonianza dell’attenzione che la Segretera Nazionale FABI assicura a tutte le periferie.
Amichevole e costruttivo il dibattito, che ha visto partecipare diversi Delegati che, pacatamente ma con ricchezza di idee hanno portato la loro esperienza e si sono inseriti nel solco dialettico tracciato dalla relazione del Coordinatore di Novara e dal contributo del Segretario Generale Aggiunto, Mauro Bossola.
Nella conclusione, Stefano Morini ha voluto ricordare Giuseppe Miglio: “Per la prima volta nella storia della FABI di Novara si celebra un Congresso Provinciale senza Giuseppe Miglio, la cui età, non gli consente di essere presente. Giuseppe è stato per lunghi anni il tutore l’animatore ed il vigilante di questo sindacato: voglio rivolgergli un affettuoso saluto”.
Un lungo applauso ha sottolineato queste parole ed ha chiuso idealmente l’appuntamento novarese, in un rinovato clima di solidarietà e amicizia.
SEGRETERIA PROVINCIALE
MORINI STEFANO. SEGRETARIO COORDINATORE
BOCCA ROBERTO. SEGRETARIO AMMINISTRATIVO
BACCHETTA M. CRISTINA. SEGRETARIO AMM. AGGIUNTO
AINA MARIO. SEGRETARIO
CUOMO SALVATORE. SEGRETARIO
NINI GIULIA BARBARA. SEGRETARIO
RUFFONI LUCA. SEGRETARIO
COMITATO DIRETTIVO PROVINCIALE
MORINI STEFANO
BOCCA ROBERTO
AINA MARIO
RUFFONI LUCA
NINI GIULIA BARBARA
CUOMO SALVATORE
BACCHETTA M. CRISTINA
MOTTETTA STEFANIA
PAIRAZZI DANILO
TALLINI DANIELE
DE GRANDI ROBERTO
OMOBONO DANILO
VESTITA UGO
RENZETTI ALDO
MORO STEFANO
NICCOLI GIOVANNI
DE REGIBUS FABIO
FALZONE LAURA
ARDIZZOIA VALERIO
TOTOLO LUCIANO
VAILATI DOMENICO
STEFANELLI GIANPAOLO
GATTI MARIA RITA
SAVONI ALESSIA
AVONDO WALTER
MONTANARI FABIO
ALESSANDRI MARCO
PAROLA IVANO
RICCARDI ANGELO
DE SANTIS TIZIANA
CARNERO MICHELE
Relazione Introduttiva
Relazione introduttiva XXII congresso Fabi No-VCO.pdf |
Mozione finale
Mozione finale.pdf |
Guarda il servizio di FabiTV:
da: Affrontando i giganti (Facing the Giants) 2008